Le unghie del chitarrista: un pò di storia
Il
metodo per vihuela di Miguel de Fuenllana Orphenica Lyra (1554) è il
primo trattato che affronta la questione 'unghia versus polpastrello'.
Fuenllana parlò di redobles (colpi di corde con la mano destra) e
mostrò una preferenza per l'uso del polpastrello. Disse che
quanto si guadagnava in sicurezza tecnica usando le unghie, si perdeva
nell'abilità dell'artista di trasmettere bellezza."Solo il dito, la vera
cosa vivente, puó comunicare l'intenzione dello spirito." Ciò che da
valore reale al commento di quest'uomo è il fatto che lui fosse cieco
dalla nascita: è ben saputo che i non vedenti sviluppano il loro senso
dell'udito a livelli insospettati. Quando la musica è la loro
professione, poi, l'udito diventa l'universo.
-Il liutaio Alessandro Piccinini (1566-c.1638) nel suo libro
Intavolatura di liuto et di chitarrone raccomandava l'uso
delle unghie. "Il suonatore dovrebbe toccare le corde con il
polpastrello, spingerle verso la pancia dello strumento e far
scorrere l'unghia obliquamente attraverso esse." La sua descrizione di
come dar forma alle unghie è simile a quella del chitarrista moderno.
Infatti ci si riferisce ai chitarristi dall'epoca di Tárrega in avanti
come moderni.
- Thomas Mace (c.1612-c.1706) nel suo libro sul liuto Musick's Monument
(1676) espresse una preferenza per il polpastrello ma concesse che c'era
un certo vantaggio nell'usare le unghie. "Il soffice suono di un liuto
suonato con la carne si perde quando suonato in duetto, mentre l'uso
delle unghie lo rende udibile."
- Il chitarrista barocco Francesco Corbetta (1615-1681) usava le unghie.
- Silvius Leopold Weiss (1686-1750) disse che il liuto era generalmente
suonato con il polpastrello, ma che il theorbo (simile al liuto ma con
una tastiera più lunga) e il chitarrone venivano suonati con le unghie e che producevano, "da vicino, un aspro, duro suono."
-Frederico Moretti (1799) e Fernando Ferrandiere (1771-1816) stabilirono
le basi tecniche per i chitarristi di inizio secolo diciannovesimo nei
loro rispettivi libri Principios para tocar la guitare de seis ordenes
(Principi per suonare la chitarra a 6 corde) e Arte de tocar la guitarra
española, entrambi pubblicati nel 1799. Del libro di Moretti, Fernando
Sor disse, "è una torcia che serve ad illuminare i passi incerti dei
chitarristi." Moretti favorì l'uso del polpastrello, mentre Ferrandiere
quello delle unghie.
- Fernando Sor (1778-1839) fu uno dei più celebri chitarristi e
compositori del suo tempo. Le sue composizioni rappresentano ancora una
parte importante del repertorio di chitarra classica. Su questo
argomento disse,"Mai nella mia vita ho ascoltato un chitarrista il cui
suonare con le unghie fosse sopportabile."
Come altri autori prima di lui, Sor disapprovava del suono creato dalle unghie. Sentiva che fosse un suono sgradevole
e che generasse troppo rumore. Sosteneva inoltre che usando le unghie
"si potessero produrre soltanto poche e limitate gradazioni di qualità
sonora". L'unico fattore positivo: che "le unghie facilitano i
passaggi veloci". Nel decidere tra le scelte, Sor sottolineò che ciascùn
suonatore era il vero fattore decisivo: "Quando vi suggerisco di
osservare questa o quella regola, non confidate soltanto nella mia
autorità, ma ricercate le ragioni; e qualora non ne avessi di
sufficientemente convincenti per soddisfarvi, ciò dovrebbe diminuire la
fiducia con la quale mi onorate riguardo questa scienza."
-Dionisio Aguado (1784-1849) nel suo Nuevo Metodo Para Guitarra del 1843
descrisse una tecnica molto simile a quella del chitarrista moderno.
Spiegò come fare per suonare usando sia il polpastrello che l'unghia,
con una preferenza maggiore per le unghie. Lo stesso Aguado
suonava con le unghie, come anche il suo insegnante Manuel de
Popolo-Vicente García. Aguado riteneva che l'uso delle unghie conferisse
alla chitarra un suono unico, il che metteva in evidenza il vero
carattere della chitarra. L'uso delle unghie permetteva numerose
variazioni di timbro così come un suono veloce e chiaro.
- Francisco Tárrega (1852-1909) è l'altro grande personaggio della
storia della chitarra. Pur non avendo mai scritto un libro di metodo, è
divenuto un'importante figura pedagogica, principalmente grazie agli
scritti di Emilio Pujol (1886-1982). L'insegnante di Tárrega, Julian
Areas, usava le unghie, come anche lo stesso Tárrega fino agli ultimi
nove anni della sua vita. Nel 1900, Tárrega si ritirò a vita privata e
iniziò a suonare con il polpastrello. Pujol descrisse l'uso
che Tárrega faceva della carne come responsabile di un suono chiaro,
dovuto "all'ampiezza, morbidezza e fermezza del corpo che genera la
vibrazione delle corde. Questo specifico tocco dev'essere sviluppato".
Pujol aggiunse, come già espresso da Fuenllana, che "la carne trasmette
meglio i sentimenti dell'anima… mentre un mezzo così freddo e
impersonale
come le unghie interferisce in certa misura con il contatto diretto
della sensibilitá dell'artista con la corda."
A volte Pujol diveniva molto coinvolto emozionalmente
riguardo'argomento. "Il tono di una corda colpita con il polpastrello
possiede una bellezza intrinseca che risveglia i più profondi sentimenti
della nostra sensibilitá, proprio come aria e luce pervadono lo
spazio. Le sue note sono eteree come possono esserlo le note di
un'arpa idealmente espressiva e di veloce risposta. Ha, oltre a questo
intimo carattere, parte della forza Romana e dell'equilibrio Greco. Ricorda la gravitá di un organo e la dolcezza di un
violoncello. La chitarra smette di essere femminile diventando uno
strumento di forte virilità. E, per finire, questo stile consente
di trasmettere, senza impurità, le più profonde delle emozioni umane."
Nonostante il tono di questa ultima dichiarazione, Pujol finisce il suo
trattato El dilema del sonido en la guitarra (1960) con una nota molto
equilibrata nella quale riassume le qualità della scelta e lascia la
decisione al lettore. Egli disse che le unghie permettono al suonatore
maggiore abilità per ottenere variazioni di timbro, chiare armonie,
vibrati, velocità ed articolazione. Le unghie consentono anche di
suonare con il minimo sforzo della mano destra. Disse che il
polpastrello a sua volta dona uniformità, sobrietà e volume, pizzicati
chiari, scale risonanti ed un tremolo più etereo. La scelta di
usare il polpastrello richiede più forza e sforzo per spostare la corda a
causa della maggior resistenza (della carne rispetto all'unghia), per cui il virtuosismo è
più difficile. Il virtuosismo è erroneamente inteso come sinonimo di
velocità.
-Andrés Segovia (1893-1987) suonava con le unghie nello stile di Aguado.
Quando gli si chiedeva la sua opinione sull'uso da parte di Tárrega
della mano destra senza unghie, rispondeva: "E' assolutamente ridicolo.
Si riduce il volume della chitarra, e la differenza di timbro e colore è
enorme. Tárrega ha rinunciato alla reale natura della chitarra che è la
ricchezza dei suoi timbri e dei suoi differenti colori." Oggi, dovuto
all'influenza di Segovia, la stragrande maggioranza dei chitarristi
suona con le unghie. La questione non è mai stata risolta
dall'evoluzione nè votata da una maggioranza: è stata determinata dal
lavoro e dalla popolarità di Segovia e dei suoi seguaci, il cui grande
numero ha 'ufficializzato' l'uso moderno dell'unghia.
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